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Giubileo 2025

Santuari ed eremi del Lazio, i luoghi suggestivi di preghiera da visitare durante il Giubileo 2025

Il Giubileo 2025 è un’occasione per visitare anche i santuari e gli eremi di Roma e del Lazio. Luoghi di silenzio e preghiera suggestivi e affascinanti, disseminati tra Roma e Lazio. Eccone alcuni con info su storia, orari e dove si trovano.
A cura di Alessia Rabbai
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La Madonna col Bambino a Vallerano e il santuario della Madonna delle Cese a Collepardo
La Madonna col Bambino a Vallerano e il santuario della Madonna delle Cese a Collepardo
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I santuari e gli eremi sono delle mete particolari e affascinanti per gli amanti del turismo religioso. Luoghi di preghiera meno conosciuti, raccolti e lontani dal caos della città, rappresentano una preziosa scoperta agli occhi del fedele e del turista. Spesso si trovano in piccoli borghi o immersi nella natura, isolati e silenziosi, perfetti per trascorrere una giornata per coltivare la propria dimensione spirituale. Perché non approfittare del Giubileo 2025 per visitarli? La Porta Santa si aprirà il prossimo 24 dicembre. Di questi ‘angoli di cielo' ce ne sono diversi, disseminati tra Roma e Lazio, Fanpage.it ne ha scelti alcuni tra i più belli e suggestivi: ecco tutte le informazioni sulla storia, su dove si trovano e sugli orari di apertura. L'ingresso è gratuito, per avere certezza sugli orari d'apertura, dato che si tratta di luoghi particolari, consigliamo prima di spostarvi di chiamare la parrocchia di riferimento o il Comune.

Il santuario di Santa Maria del Ruscello a Vallerano (Viterbo)

Il quadro della Madonna col Bambino nel santuario di Vallerano
Il quadro della Madonna col Bambino nel santuario di Vallerano

Nel borgo medievale di Vallerano ai piedi dei Monti Cimini, circa 70 chilometri distante da Roma, sorge il santuario della Madonna del Ruscello, di notevole interesse artistico. È una chiesa barocca in via Salita, costruita su progetto di Vignola in peperino grigio e mattoni di terra cotta al centro di due filari di botteghe e stalle, che un tempo ospitavano mercanti e pellegrini. Il santuario è un monumento architettonico nel luogo del ‘miracolo' del 1604, quando un quadro raffigurante la Madonna con il Bambino del XV secolo, ha bagnato di ‘sangue' le mani dell'artista che lo stava restaurando.

Al lato dell'ingrasso c'è una lastra che spiega: "Il mattino del 5 luglio 1604 il pittore valleranese Stefano Menicucci stava restaurando l'immagine della Vergine del Ruscello posta sull'altare di una cappellina molto rovinata dal tempo. Mentre il pittore ritoccava il volto dalle sacre labbra vide scendere gocce di sangue, ancora oggi visibili. Folle entusiastiche accorsero da paesi vicini e lontani e sul luogo del miracolo del sangue venne edificato dalla scuola del Vignola il meraviglioso santuario ricco di fede e di arti".

L'immagine della Madonna col Bambino è conservata sull'altare, al di sopra del tabernacolo e riporta la scritta latina "Virgo mirifice florens super valleos aquarum rivulos", O Vergine che splendidamente rifulgi su valli e ruscelli d'acqua. Nella chiesa c'è anche un organo monumentale degli inizi del XVII secolo, ad opera di Chainnequiau. La Madonna del Ruscello è la Patrona dei Donatori di sangue del Lazio.

Orari: domenica mattina.

Il santuario del Presepe di Greccio (Rieti)

Il santuario del Presepe di Greccio
Il santuario del Presepe di Greccio

Il santuario del Presepe di Greccio è uno dei quattro della Valle Santa del Reatino, collocati a forma di croce lungo l'itinerario di San Francesco d'Assisi. Arroccato sul costone boscoso di una roccia a circa due chilometri dal borgo, è uno dei monumenti più importanti della storia del francescanesimo. È la ‘Betlemme italiana', un luogo che ricorda la Natività di Gesù: nella cavità di una grotta San Francesco ha ricreato la Natività con personaggi viventi nella notte del Natale del 1223.

All'interno della cappella c'è un affresco del 1400 di scuola Giottesca attribuito al Maestro di Narni del 1409 che rappresenta, a destra, la Natività di Betlemme e, a sinistra, il Presepe di Greccio. Ci sono poi i luoghi abitati da San Francesco e dai primi frati e la prima chiesa dedicata a San Francesco, dopo la sua canonizzazione avvenuta nel 1228. All'esterno del santuario c'è inoltre la cella solitaria di San Francesco. Nel piazzale è visitabile anche la chiesa moderna di inzio anni sessanta, in cui c'è una mostra permanente di presepi.

Orari: tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00 (19:00 a luglio e agosto).

Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra (Roma)

Santuario della Santissima Trinità a Vallepietra
Santuario della Santissima Trinità a Vallepietra

Il Santuario della Santissima Trinità a Vallepietra ha origini controverse. Una leggenda racconta di un contadino che ha visto cadere i buoi e l’aratro nel burrone mentre arava il terreno. Affacciandosi avrebbe visto i buoi "inginocchiati davanti ad un misterioso dipinto della Trinità, apparso all’interno di una piccola grotta". Come dice il nome stesso il santuario è dedicato alla Santissima Trinità, ossia alla figura di Cristo nelle tre persone di Padre, Figlio e Spirito Santo. Una caratteristica di questo luogo di preghiera è il pellegrinaggio a piedi. Alla vigilia di ogni 15 giugno in concomitanza con la festa, decine di migliaia di persone si spostano dai paesi circostanti, per raggiungere il santuario con varie "compagnie" al seguito di stendardi colorati.

Orari: variabili, consultare il sito.

Santuario della Madonna delle Cese (Frosinone)

Santuario Madonna delle Cese a Collepardo
Santuario Madonna delle Cese a Collepardo

Il santuario della Madonna delle Cese a Collepardo sorge sotto un grosso sperone di roccia, all'interno di una grotta carsica. È costruito sul luogo in cui secondo la tradizione nella prima metà del VI secolo la Madonna sarebbe apparsa ad un eremita nella grotta delle Cese, lasciando la sua immagine impressa sulla pietra. La sua storia è legata a quella della Certosa di Trisulti. Nella seconda metà del secolo XII il cardinale Lotario di Segni abrebbe trovato l'eremita che viveva in quel periodo nella grotta in estasi, dicendogli che aveva visto salire al cielo un vescovo, un priore certosino e una vedova romana. Tutti e tre erano veramente morti in odore di santità, per questo motivo Lotario divenuto nel 1198 papa Innocenzo III, ha fatto costruire una cappella nel luogo dell’apparizione.

C'è una preghiera, alla quale è associata un’indulgenza di 50 giorni per ogni Ave Maria: “Vergine Santissima io vi saluto nella Grotta delle Cese, che voi avete santificata colla vostra presenza e dove voi avete innalzato il trono delle Vostre grazie. I monaci vi ànno avuto prima loro guida ai tempi di S. Benedetto e di S. Domenico Abati; l’immortale Innocenzo III ebbe da voi il celeste messaggio; l’inclito ordine certosino e particolarmente la Certosa di Trisulti vi onorò sempre come sua augusta Patrona; le genti vicine e lontane sanno le meraviglie del vostro materno amore. O Vergine benedetta, asilo delle anime pure, rifugio dei peccatori, consolazione degli afflitti, speranza dei cristiani, io vi saluto e vorrei avere la lingua di tutti i Santi, l’amore dei Serafini per esaltare il Vostro Nome così dolce e potente, terrore dell’inferno, nostra speranza sulla terra e nostra gloria in Cielo. Voi accettate i sentimenti di omaggio che io vi offro e benigna vogliate accogliere ed esaudire l’umile preghiera che io vi presento".

Orari: visite programmate

Eremo di San Michele Arcangelo (Latina)

L'Eremo di San Michele Arcangelo a Formia
L'Eremo di San Michele Arcangelo a Formia

L'Eremo di San Michele Arcangelo a Formia è un santuario rupestre dell'830 d.c. Si erge incastonato nella roccia del monte Altino a 1158 metri di altezza su un costone a strapiombo, lungo il sentiero che porta fino alla cima del Redentore. Ha una facciata in stile neogotico ricostruita alla fine del XIX secolo. Dentro c'è la statua di San Michele Arcangelo, sulla facciata esterna c'è scritto "Angelorum Principi", sopra un rosone, che permette alla luce di entrare nella chiesa. Secondo una leggenda la statua si trovava sul litorale, ma offesa dal linguaggio dei marinai, si sarebbe spostata su quella roccia rivolta ad Ovest. Gli abitanti del posto avrebbero tantato più volte di spostarla, ma lei sarebbe tornata sempre lì, dunque hanno costruito la cappella. Chi raggiunge l'eremo si trova immerso in un'atmosfera suggestiva e nel silenzio e può ammirare un paesaggio davvero mozzafiato. Il sentiero lungo circa 7 chilometri percorribile in un'ora e mezza, è adatto alle passeggiate in famiglia.

Orari: visite programmate

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